I migliori team di pesca alla trota lago si sono dati sfida in occasione del più grosso evento del centro Italia, organizzato dalla società folignate dell’A.S.D. Pescatori del Topino, denominato “Gara della Madonna”. Nel giorno dell’Immacolata, l’8 dicembre, il club umbro ha saputo soddisfare al meglio le aspettative dei quasi 150 partecipanti accorsi a tale manifestazione. Oltre al puro, classico e insostituibile divertimento di pescare, gli agonisti hanno potuto ricevere ricchi premi offerti dagli sponsor nonché un pacco gara all’atto dell’iscrizione: riviste di Pesca In, bombarde Dream Fish e gadget della federazione Fipsas. Spunta su tutti, per
La pesca con il galleggiante é una delle tecniche piú conosciute anche tra i non pescatori. Chiunque debba crearsi un’immagine di pesca lo farà, con tutta probabilità, pensando anche ad un galleggiante. Il suo compito è quello di trattenere la lenza ad una profondità prestabilita e di segnalare al pescatore le abboccate del pesce, immergendosi. Nonostante l’immagine del galleggiante sia comunemente associata ad un tipo di pesca “statica”, da qualche tempo, esso ha trovato largo impiego anche nella pesca della trota in lago. In questo video di: "Lake trout Academy" vi parlerò dell'ABC della pesca alla
Domenica 8 maggio noi Macinator: Bonez e Pordo abbiamo partecipato ad una gara a coppie a Quinzano d’Oglio (BS) organizzata dalla società il Cefalo! Si tratta di un laghetto rettangolare piuttosto piccolo che può contenere al massimo 40 concorrenti che pescano contemporaneamente. Per l’occasione sono state immesse 2 quintali di trote che come spesso capita in questo campo di gara, gran parte si sono concentrate in una zona del lago dove vi è una piccola cascata provocata dall’acqua di un canalino adiacente che alimenta il lago. Le 20 coppie partecipanti, sono state suddivise in 4
Tremarella: lo strano nome di questo recupero bene illustra il movimento della canna, che deve, appunto, tremolare incessantemente, con lo scopo di far avanzare a scatti velocissimi l'esca. La tremarella si effettua sia con lenze a piombino, che a catenella che a vetrino. La forma e il peso specifico della zavorra influenzano il comportamento dell’esca sott’acqua. Il recupero si effettua con la sola canna, mentre questa si sposta bisogna far vibrare il vettino e tra un recupero e l’altro il filo in eccesso và recuperato con il mulinello. L’intensità delle vibrazioni e la velocità di spostamento della