Test carico fili per terminali

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08/11/2018 13:51#1da MarcoAFF
Test carico fili per terminali - discussione creata da: MarcoAFF
Ho appena finito di testare in modo "accettabile" alcuni fili che uso per i terminali, condivido con voi i risultati per discuterne, anzi, vi sprono a replicare il test con i vostri fili

Come peso ovvio si utilizza l'acqua

https://photos.app.goo.gl/5SSK1um54L3isEe4A

https://photos.app.goo.gl/5pavkGbmNbL1Lktb8


prima di gridare al lupo al lupo, il brave da 12 l'ho testato ben 2 volte perchè non ci credevo, 2 risultati identici.
I seguenti utenti hanno detto grazie : korns26

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08/11/2018 14:11#2da Bonez
Test carico fili per terminali - Risposta di: Bonez
Ciao Marco, saresti così gentile da illustrarci meglio i dettagli dei tuoi test? Ad esempio: hai effettuato nodi, oppure no? Quali e come li hai effettuati? Con quali precauzioni, ecc...

Grazie mille!

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08/11/2018 14:31#3da MarcoAFF
Test carico fili per terminali - Risposta di: MarcoAFF
NESSUN PROBLEMA

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08/11/2018 14:43#4da MarcoAFF
Test carico fili per terminali - Risposta di: MarcoAFF
ho appeso una girella ad una trave così da rimanere penzolante, a questa girella ho agganciato l'amo terminale lungo 30 cm (dal nodo fino all'estremità dell'asola), asola legata su una girella e questa girella inferiore legata alla bottiglia, lo spezzone di filo che legano la trave e la bottiglia ho usato un filaccio da bobina passandolo doppio per farlo reggere senza problemi.

La bottiglia ovviamente era vuota al momento di appenderla, con un'altra ho iniziato a riempirla usando un imbuto, acqua mandata lentamente, ovviamente nel momento in cui il terminale si spezza l'imbuto non manda pou acqua nella bottiglia del test, ho segnato il livello dell'acqua del momento della rottura quindi a peso morto

questi sono i nodi che ho fatto
[img

e questo è un video trovato in rete che mostra il nodo sull'amo

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08/11/2018 14:47#5da MarcoAFF
Test carico fili per terminali - Risposta di: MarcoAFF
ho utilizzato lo stesso amo per tutti i fili, stessi nodi, stesso numero di spire per l'amo su tutti i fili, stessa lunghezza

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08/11/2018 22:36#6da JaKe
Test carico fili per terminali - Risposta di: JaKe
penso che il carico di rottura sia un po' uno specchietto per le allodole.
soprattutto per certe marche non è indicato il carico di rottura da laboratorio ma il fatto di salpare un pesce (o presunto tale) di tal peso.
Un test coerente è fatto passando il filo tra due rulli di un buon raggio al quale il filo è avvolto per diversi metri, dopodichè data una lunghezza determinata (1 metro? 2 metri? boh?) si comincia a tirare il macchinario lentamente fino al punto in cui il filo salta e si misura la forza applicata e l'allungamento. In tal caso non ci sono nodi ne intralci di alcun genere, le spire si vanno a stringere molto dolcemente.
In uno scenario un cui ci sono di mezzo nodi è ovvio che i risultati vanno al ribasso, nel tuo caso sarebbe interessante capire in che punto il filo è saltato, scommetto in prossimità del cappio no?

Altro discorso è il fishing test, di un carico anche importante ma sostenuto dall'acqua (che lo fa pesare la metà), non sollevato di peso e ammortizzato dalla canna e dalla lenza madre. Come dire, tirare su una trota da 2kg con un filo da 0.12 che tecnicamente tiene 700 grammi, bè, è possibile con la frizione morbida e il guadino. Ma non si può certo dire che il carico di rottura di quel filo è superiore ai 2kg!

alla fine conta molto la mano, e sentire se un filo è buono c'è un metodo molto semplice, basta prenderne un metro e arrotolarlo su due mani e poi tirare. Se arriva a tagliare la carne bè non c'è tanto da aggiungere, se si spezza è scadente (o semplicemente vecchio). Io non sono certo hercules ma non riuscirei mai a spezzare con le mani un buon 0.14.

Dei valori medi "reali in lenza" che mi aspetterei sono:
0.12 - 600-900gr
0.14 - 800-1400gr
0.16 - 1200-2000gr
0.18 - 1800-2500gr
che mi sembrano in linea coi risultati che hai ottenuto.

Quindi direi che il sistema è provare varie marche e misure e vedere in quale caso ci rimani fregato.
Altro fattore fondamentale in tal senso è la resistenza all'abrasione, uso un shimano .014 che è dichiarato 2.35kg, e sono convinto che ci arriva pure in condizioni ideali, ma è segnato facilmente dai denti della trota per cui diopo 7-8 catture la rottura è dietro l'angolo.

Sono convinto che la dimensione del finale sia di relativa importanza, ho visto pescatori di lunga data tirare su un pesce dietro l'altro con nylon del .20 sui finali preconfezionati del negozio di pesca sotto casa!

Poi ho come l'impressione che un filo tiene di più se lo spezzone è lungo, perchè ripartisce meglio il carico su tutta la superficie. Ma non è che un impressione, eh.

Ah, un altra cosa gia che ci siamo.
osservando ho visto che molti hanno la tendenza di mollare delle ferrate pazzesche. A cosa serve? Se si usa un buon amo basta un colpetto ed è ben piantato. E questi magari si lamentano che gli si spezza il finale, e ci credo bene, con la sberla che tirano la somma di tutto va ben oltre il punto di rottura.

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08/11/2018 23:55#7da MarcoAFF
Test carico fili per terminali - Risposta di: MarcoAFF
le rotture sono avvenute si vicino ill nodi, la maggiorparte sotto l'asola e 1 sicuro subito sopra il nodo dell'amo, non ricordo quali

ricordo con certezza che il JTM fassa una volta rotto è rimasto liscio, senza snervature o pieghe o altro, anche un altro ha fatto così e se non vado errato era lo 0.12 Asso, gli altri invece una volta rotti presentavano lungo TUTTO il filo pieghe e quant'altro

il fatto che dici che il terminale lungo tiene di piu non è solo la tua impressione, è ciò che accade realmente, se il filo ha una estensione del 15% sul metro, avrai risultati diversi tra un terminale da 40cm e uno da 160cm, un amico disse "si spezza sempre la parte corta" parlando di teminale da 16 corto su filo in bobina da 14

comunque il mio test non era per verificare quanto scrivono slla confezione ma per un mio interesse, curiosità nel capire su quale filo posso fare piu affidamento, i risultati hanno confermato ciò che pensavo tranne che per il brave da 12, il resto ne ero certo

p.s. le "ferratone" le capisco solo su teminali lunghi, data appunto l'estensione che ti ritarda il tiraggio dell'amo

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Durante i mesi più caldi dell'anno, le trote, che non sopportano acque calde e carenti di ossigeno, si spingono in profondità alla ricerca di acqua fresca ed ossigenata. Siamo quindi consapevoli del fatto che, in laghi grandi e profondi, durante l’estate, dovremo pescare con una lenza a bombarda, recuperata a profondità indicative di circa 15 metri mantenendo l’esca all’interno della “corsia di navigazione”. L’elevata profondità alla quale dovremo pescare unita alla non indifferente velocità di affondamento delle bombarde che dovremo utilizzare ed al fatto che, purtroppo, non avremo modo di appurare con certezza se staremo effettuando

Ciao a tutti! Chiunque di voi, agonisti e non, dal nord al sud, più o meno “patiti” di trota lago, avrà comunque sentito parlare di un famosissimo personaggio della trota lago: “Fausto Buccella”: esperto indiscusso della trota lago, tra i primi a portare e praticare questa disciplina in Italia. Mi sembra quindi “superfluo” soffermarmi sulla  presentazione del consulente tecnico Daiwa che voi tutti conoscerete per lo meno per sentito dire e passo così subito al sodo di questo articolo; ossia: “L'opinione del campione Fausto Buccella riguardo a macinator.it”. Tutto è iniziato l’11 Aprile 2012; quando

Probabilmente alcuni di voi non ne hanno ancora sentito parlare; altri ne conoscono il nome, magari il design ma nulla di più; e così, in questo articolo, vi voglio presentare una nuova serie di canne da pesca specifiche per la trota lago e realizzate dalla stretta collaborazione tra la ditta: "Majora" ed il giovane campione di pesca trota lago bresciano: Fabio Zeni. Personalmente conosco da parecchio tempo Fabio per nome e per fama, ma, purtroppo, tra differenti impegni agonistici e non, ho avuto modo di conoscerlo meglio soltanto poco tempo fa; quando, tra una chiacchiera

La scelta della lenza con cui affrontare le nostre battute di pesca è spesso una scelta difficile da compiere. Nella maggior parte dei casi si procede realizzando la lenza basandosi sulla propria esperienza nonché sulle varie teorie basate sul comportamento delle trote nelle varie stagioni dell'anno. Capita spesso però di effettuare i primi lanci per poi scoprire che qualcosa non funziona. In casi come questi dobbiamo essere pronti a cambiare tipo di lenza fino a trovare quella più adatta alla situazione e che ci consente di effettuare catture con regolarità. In questo episodio di Lake

 

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