A differenza di quanto possa trapelare dal suo aspetto minaccioso, il luccio è un pesce estremamente delicato. Ecco perché una volta allamato e dato che lo DOBBIAMO rilasciare, è meglio recuperarlo velocemente (a meno che non sia stato catturato ad una discreta profondità). Una volta nel guadino, nonostante possano sussistere buone intenzioni, soprattutto quando si ha poca esperienza alle spalle, può capitare si commettano gravi errori nel maneggiare un luccio. Occorre quindi essere ben preparati e consapevoli del fatto che: oltre alla successiva sopravvivenza del pesce vi è in gioco anche l’incolumità delle nostre dita. Partiamo quindi dalle cose da NON fare:
- il luccio NON va mai tenuto per le branchie
- NON schiacciamogli la pancia o le cavità degli occhi
- NON utilizziamo assolutamente il boga-grip
- NON teniamolo in posizione verticale senza sorreggerlo (specie se di taglia)
Il miglior modo per maneggiare un luccio è, senza dubbio, la: “presa opercolare” che deve però essere eseguita in maniera corretta. Essa consiste nell’infilare le dita della mano (escluso il pollice) tra la guancia e le branchie, per poi far scorrere i polpastrelli lungo la “guancia” fino a raggiungere il fine corsa dell’opercolo evitando le branchie. A questo punto sarà quindi necessario serrare le nostre dita sulla parte inferiore della bocca e completare la chiusura della presa con il pollice che, dall’esterno della bocca, farà pressione in corrispondenza del dito indice. Un’ opercolare fatta male può causare danni sia a noi che al pesce. La presa opercolare è piuttosto semplice ed intuitiva e se eseguita correttamente, con decisione e calma, ha inoltre la capacità di calmare il luccio, quasi avvertisse la sicurezza di chi lo afferra. Attenzione! Il luccio non solo ha quel migliaio di denti in bocca, ma anche le arcate branchiali sono rivestite di una miriade di piccoli denti. Perciò, quando inseriamo la nostra mano nell’opercolo, assicuriamoci sempre di sentire la parte interna della guancia con i nostri polpastrelli evitando così di correre il rischio di infilare le nostre dita all’interno dell’arcata branchiale. Una mossa sbagliata potrebbe costarci anche qualche punto di sutura!
Le prese opercolari da conoscere sono sostanzialmente due:
1. Opercolare per scattare una foto ricordo
2. Opercolare per slamare il pesce (nel guadino)
Opercolare per foto ricordo
In caso di una presa opercolare per lo scatto di una foto ricordo è fondamentale rispettare la regola: mano destra -> branchia destra e mano sinistra -> branchia sinistra. La presa dovrà essere, in questo caso, forte e sicura onde evitare che il luccio possa scivolarci di mano e cadere. Dobbiamo però fare attenzione a non esercitare pressione con la punta del pollice ma con la parte laterale di esso, questo per evitare che il sottile strato di pelle nella parte inferiore della mascella si possa lacerare o bucare. Se si ha a che fare con lucci di piccola taglia si può opercolare anche infilando solo l'indice, o indice e medio, dentro la guancia.
Opercolare per slamare il pesce
Con quale mano dobbiamo effettuare l'opercolare? La regola di base della presa opercolare è: mano destra -> branchia destra e mano sinistra -> branchia sinistra. Nel caso di un’opercolare per slamare il pesce però la mano con cui abbiamo maggiore destrezza, che solitamente si tratta della stessa mano con cui impugniamo una penna per scrivere, non andrà utilizzata per effettuare la presa opercolare bensì per impugnare la pinza. L’altra mano sarà dunque quella che dovremo utilizzare per effettuare l’opercolare. In questo caso cerchiamo di effettuare una presa non troppo “serrata” in maniera che: se il pesce dovesse dimenarsi, la nostra mano possa scivolare agevolmente fuori dall’opercolo senza ferirci e senza provocare danni all’escocide. Prima di effettuare la prese dobbiamo però capire come sono posizionate le ancorette all'interno della bocca del pesce in maniera da evitare di bucarci le dita, durante la presa. Se l’ancoretta è conficcata a sinistra opercoleremo sulla guancia destra, e viceversa. In base alla posizione dell’ancoretta possiamo effettuare anche una presa opercolare “rovescia” vale a dire: mano destra -> branchia sinistra e mano sinistra -> branchia destra mantenendo il pesce con la pancia rivolta verso di noi. Una volta effettuata la presa la sfrutteremo quindi per aprire la bocca dell’esocide in maniera da poter operare con le pinze per rimuovere i nostri ami o le nostre ancorette.