Tipicamente un pesce solitario, territoriale ed aggressivo, staziona spesso al riparo tra la vegetazione scrutando l’ambiente circostante in attesa della sua preda. Ha un comportamento di caccia molto tipico; è in grado di rimanere fermo nell’acqua muovendo i raggi finali delle pinne dorsali e le pinne pettorali. Il luccio ha l’abitudine di sferrare il suo attacco aggredendo la preda lateralmente. Una volta stretta nella morsa della sua bocca, grazie ai suoi oltre 600 affilatissimi denti, rivolti all’indietro, la immobilizza per poi “girarla” ed inghiottirla. Si alimenta di altri pesci, rane, topi ed è anche affetto da cannibalismo. Specie con l’avanzare dell’età, ed in particolare nelle stagioni fredde, predilige sferrare attacchi nei confronti di prede dalle dimensioni extra large. L’azione di caccia comincia, spesso, con un inseguimento per poi concludersi con un feroce attacco nei confronti della nostra esca che, in molti casi, avviene proprio vicino ai nostri piedi o sotto alla nostra barca. Non sempre però tutto si conclude nel migliore dei modi; ecco perché, nella pesca al luccio, si sente spesso parlare dei cosiddetti: “inseguimenti”. L’attivazione dell’istinto predatorio di un luccio non è dettata solamente dai propri fabbisogni fisiologici bensì è comandata da una concomitanza di differenti fattori climatici ed ambientali che influiscono sul suo comportamento e che ne scatenano l’istinto predatorio. Al di fuori di questi brevi momenti di attività, che vengono definite: “finestre”, il luccio caccia molto raramente. A riprova di ciò vi è il fatto che: qualsiasi sia la nostra esca, essa possa passare, per moltissimi lanci, inosservata dinnanzi al muso di un luccio suscitando totale indifferenza o semmai qualche timido inseguimento. A volte può essere invece sufficiente anche soltanto un lancio, fatto nel posto giusto ed al momento giusto, per scatenare l’istinto predatorio del nostro amato esocide e compiere lo strike! Fin qui potrebbe apparire piuttosto semplice ma va detto che risulta IMPOSSIBILE poter determinare quale possa essere il momento di attività in quanto le variabili di attivazione sono moltissime e talvolta a noi sconosciute. L’esperienza del pescatore, anche grazie ad un’attenta analisi delle situazioni passate, è senza dubbio utile per determinare quale possa essere il momento di attivazione dei lucci. Vediamo quindi quali fattori, come ad esempio il meteo, possono influire in maniera positiva sull’istinto predatorio dell’esocide:
I cambi di luce
In presenza di giornate più o meno nuvolose in concomitanza con vento di qualsiasi intensità, si generano cambi di luce. Questa particolare condizione può aprire svariate finestre di attività.
La pressione atmosferica
Una bassa pressione porterà: nuvole, vento e pioggia o comunque un clima instabile che si rivela un’ottima condizione per andare a caccia di lucci.
La pioggia
Specie se moderata ed intermittente, la pioggia costituisce un ottimo fattore di attivazione.
Il vento
Sposta le nuvole dando vita a cambi di luce, increspa la superficie dell’acqua generando una condizione favorevole per la caccia ed influisce sulla temperatura dell’acqua. L’assenza di vento è da considerarsi invece un fattore “negativo” così come, al tempo stesso, può esserlo anche un vento troppo intenso. Nei periodi freddi, venti caldi possono attivare i pesci; mentre venti freddi rischiano di “inchiodarli”. Durante la stagione più calda vale invece l’esatto contrario. Infine, va detto che: molto spesso, la sponda più redditizia è quella battuta dal vento. Se peschiamo dalla barca, inoltre, può essere un valido alleato per pescare in “drift” battendo così tantissima acqua.
L’acqua
Specie in assenza di vento e/o in presenza di giornate limpide e soleggiate uno specchio d’acqua eccessivamente limpido e trasparente è da considerarsi un fattore negativo. Molto meglio trovarsi in presenza di uno specchio d’acqua velata, leggermente torbida ed increspata per meglio confondere la nostra esca agli occhi del predatore.
La luna
E' molto probabile che anche i lucci possano percepire i cambiamenti gravitazionali determinati dall'attrazione lunare che generano impercettibili alterazioni a noi sconosciute. Possiamo identificare quattro momenti di attivazione legati alle fasi lunari: il moon-rise, ovvero il sorgere della luna. Il moon-over, ovvero la luna a metà tra la sua alba e il suo tramonto. Il moon-set, ovvero il tramonto della luna ed il moon-under, ovvero la posizione della luna a metà tra il suo tramonto e la sua nuova nascita all'orizzonte. In presenza di luna piena, durante le ore di buio, così come i giorni immediatamente successivi possono essere periodi di scarsa attività in quanto i pesci tendono ad alimentarsi anche la notte, proprio grazie alla maggiore quantità di luce disponibile.
Dobbiamo tener però presente che tutte queste variabili di attivazione costituiscono la “teoria” ma la pesca, ed ancora più in particolare quella del luccio, non è una scienza esatta bensì l’esperienza e la pratica sono i nostri migliori “maestri”.
Consigli per insidiare i lucci a spinning
Dovrebbe esserci ormai chiaro il fatto che: il luccio è un predatore estremamente lunatico ed imprevedibile; pertanto, le nostre parole d’ordine dovranno essere: costanza, concentrazione e determinazione. Dovremo quindi battere tanta acqua, effettuando un lancio dopo l’altro senza arrenderci mai e mantenendo sempre la medesima concentrazione e convinzione che abbiamo fin dal primo lancio in quanto, quello decisivo, potrebbe essere proprio l’ultimo. Durante l’autunno, anche in bacini di grandi dimensioni, i lucci si avvicinano alle sponde in preparazione della frega; idem in primavera quando occupano le medesime posizioni alla ricerca di foraggio prima di spostarsi in zone più profonde con l’arrivo della stagione più calda. Specie in primavera ed autunno non sottovalutiamo quindi i primi metri vicino alle sponde anche se in presenza di acqua bassa in quanto il luccio può sostare anche in pochissima acqua. Vegetazione acquatica, legnaie così come qualsiasi “struttura” costituiscono un ottimo riparo per il luccio; pertanto sarà bene insistere, con i nostri lanci, in prossimità di eventuali “nascondigli”. Per quanto riguarda le esche: non dobbiamo aver alcun timore nell’aumentarne le dimensioni, specie nelle stagioni più fredde. Uno dei vantaggi delle grandi esche è anche rappresentato dal fatto che possono essere viste anche da più lontano oltre che rappresentare un boccone più sostanzioso. Spesso, i lucci, tendono ad essere attratti da colori vivaci come: bianco, giallo, arancione e verde così come, in alcune giornate, prediligono esche che emettono parecchie vibrazioni ma per questo argomento vi rimando a QUESTO articolo in cui se ne parla in maniera più approfondita. Ora non vi resta che andare a pesca, provando a tener conto di questi suggerimenti con la speranza che non vi capiti di incappare in quella giornata tipica eccezione che conferma la regola. Buon divertimento e in bocca al luccio!
by Bonez