ABC Trota Lago - Rivista: "Pianeta Pesca" (Settembre 2016)
Chi tra voi lettori si era appassionato alla rubrica: “ABC trota lago” si sarà sicuramente accorto del fatto che, sul numero precedente della rivista, l’argomento trota lago ha lasciato spazio ad un articolo dedicato ad un altro salmonide: il temolo. Dopo questa brevissima pausa continuiamo quindi a trattare l’argomento: “Trota lago” proprio da dove eravamo rimasti, continuando quindi a discutere di: “Pesca estiva”. Ogni inizio stagione è caratterizzato da un periodo transitorio, più o meno lungo, durante il quale le temperature e le conseguenti condizioni meteo sono piuttosto instabili. Altrettanto instabile è, di conseguenza, il comportamento delle trote le quali, si muovono piuttosto frequentemente all’interno di fasce d’acqua differenti mettendoci spesso in difficoltà nel localizzarle. L’appena conclusosi mese di agosto non è affatto un mese di transizione ma, un periodo di “centro stagione” sempre e comunque caratterizzato da temperature medio-alte, piuttosto stabili, le quali inducono le trote a stabilizzarsi in profondità laddove vi è acqua fresca ed ossigenata. Nei precedenti articoli abbiamo introdotto l’argomento pesca estiva approfondendo, nello specifico, tutti gli aspetti che la caratterizzano in modo da poterla praticare al meglio e, tra le varie cose, abbiamo affrontato l’argomento: bombarde. Tra le bombarde affondanti più conosciute e che io stesso attualmente utilizzo e consiglio, abbiamo in precedenza citato tre tipologie distribuite da Fassa, che sono: Moretto, Affondante (chiamata anche Opaco o Banda Blu) e Bugiardino. Queste non sono però le uniche bombarde, indicate per una pesca in profondità, che Fassa realizza e distribuisce; bensì, possiamo aggiungere all’elenco i modelli: Super Fast e Razzetto. Vi state per caso chiedendo perché non ve ne ho parlato prima? Non l’ho fatto di proposito ed ho preferito introdurre queste due tipologie di “piombi” soltanto ora per due motivi: primo per evitare di mandarvi in confusione citando troppi modelli differenti. Secondo poiché reputo che le tre tipologie di bombarde citate in precedenza rappresentino sia le zavorre più indicate per approcciarsi alla pesca estiva e sia le più adatte per affrontare una pesca d’ inizio stagione. Ora che, oltre ad aver approfondito assieme tutti i vari aspetti che caratterizzano la pesca estiva in profondità, avete avuto modo di acquisire una maggiore esperienza in pesca ritengo che sia giunto il momento di introdurre queste altre due zavorre spesso risolutive:
Super Fast
E’ di fatto il “Bugiardino” con superiore grado di affondamento “G” il cui corpo compatto ed affusolato, unito al peso concentrato in punta consentono di raggiungere profondità di pesca elevate in pochi secondi. Questo non è però l’unico vantaggio a favore della bombarda: “Super Fast” la quale, grazie alle sue caratteristiche, ci permette di poter adoperare un recupero “allegro”, in profondità, senza che la bombarda e di conseguenza l’esca risalgano troppo verso la superficie. Un ulteriore vantaggio tratto da questa bombarda, “aggressiva” per eccellenza, è dato dal fatto che, grazie alla forma affusolata ed al peso concentrato in punta, ci consente di effettuare lanci precisi ed extra lunghi, spesso necessari per raggiungere branchi di trote che stazionano a centro lago. Fino ad ora vi ho elencato i vantaggi che questa bombarda è in grado di offrire ma ovviamente vi è anche il rovescio della medaglia; ossia gli svantaggi che possono scaturire da un impiego non corretto oppure utilizzando una lenza realizzata con una Super Fast come zavorra in una condizione di pesca ad essa non ideale. Proprio l’elevato grado di affondamento, che caratterizza una bombarda Super Fast, ci costringe ad adoperare un recupero veloce ed “allegro” allo scopo di mantenere la bombarda in corsia ed al fine di evitare che essa scenda in profondità durante la strisciata. Sarà quindi sufficiente qualche giro di mulinello effettuato troppo lentamente e/o un’eventuale pausa di pochissimi secondi, durante il recupero, per far si che si perda quota e che di conseguenza l’esca scenda, magari a nostra insaputa, al di sotto della corsia di navigazione. La stessa cosa vale durante la fase di affondamento, a maggior ragione se effettuata ad archetto aperto, in quanto a causa della spiccata velocità di affondamento di questa bombarda sarà sufficiente una breve distrazione o un piccolo errore di conteggio per far si che il recupero avvenga qualche metro al di sopra o al di sotto della profondità desiderata. Ora che siete a conoscenza delle caratteristiche: pregi, difetti e delle attenzioni da adottare durante l’utilizzo di una lenza realizzata con una bombarda Super Fast come zavorra non vi resta che cimentarvi con le prove in pesca che consiglio di effettuare ovviamente in presenza di trote “aggressive” che prediligono un recupero veloce dell’esca.
Razzetto
Comunemente chiamato anche ramarro, piombo puro o crudo, con il termine: “razzetto” ci si riferisce ad un piombo dalla forma a pera allungata dotato di un'astina direzionale in plastica. Di fatto è una sorta di bombarda, costituita di piombo, senza la parte di corpo galleggiante; è quindi facilmente intuibile che il suo affondamento in acqua sarà rapidissimo. Questo piombo, disponibile in commercio nelle misure che vanno dai 6 ai 15 grammi di peso, possiede di fatto un fattore “G” identico al peso della zavorra stessa; vale a dire: un razzetto da 6gr avrà un fattore G=6, un razzetto da 10gr avrà un fattore G=10 e così via. Grazie alle sue caratteristiche, il crudo trova quindi largo impiego in presenza di trote aggressive, in profondità, a distanze medio/corte. La definizione di: “ramarro” deriva, ad esempio, dal caratteristico colore verde della guaina utilizzata come rivestimento al piombo da uno dei vari produttori di crudi. Diversi sono i metodi utilizzati per la realizzazione di piombi puri molti dei quali sono ottenuti mediante uno stampo; altri da un filo di piombo che viene avvolto attorno all’astina direzionale ma che in entrambe i casi patiscono spesso l’imprecisione del parametro del peso. La stessa cosa non si può dire invece riferendosi al razzetto di casa Fassa poiché ottenuto da tornitura; la quale “costringe” il produttore ad una preventiva taratura del tornio prima di ogni produzione. Prima di essere commercializzato, ogni razzetto Fassa subisce un processo di lucidatura che ne preserva il corpo in piombo dall’ossidazione e non viene verniciato allo scopo di contenerne il costo. Se durante la preparazione delle vostre lenze e nel corso delle vostre battute di pesca volete quindi avere la certezza di adoperare sempre un piombo puro perfettamente tarato il mio consiglio è quello di preferire il razzetto Fassa. Per quanto riguarda gli accorgimenti da adottare durante l’utilizzo di una lenza a razzetto vale quanto descritto in precedenza per la bombarda Super Fast. L’elevato grado di affondamento, che caratterizza un piombo puro, ci costringe a dover adoperare un recupero veloce ed “allegro” allo scopo di mantenere l’esca in corsia evitando che essa scenda troppo in profondità durante la strisciata. Le grammature più utilizzate sono 8, 10 e 12 grammi e per quanto riguarda il recupero personalmente consiglio di effettuarlo mantenendo la canna alta, in posizione quasi verticale, associato ad una vigorosa tremarella in modo da imprimere all’esca un movimento a scatti ed allo scopo di evitare che il piombo scenda troppo in profondità durante la passata. Indipendentemente dalla bombarda che sceglieremo di utilizzare, durante la pesca estiva, sarà, sempre e comunque, consigliabile procedere con l’operazione di allineamento prima di iniziare il recupero vero e proprio.
L' "Allineamento"
Con il termine: “Allineamento” ci si riferisce a quella semplice serie di operazioni che è consigliabile eseguire ogni qualvolta si effettua un lancio a lunga distanza con la bombarda e che ha lo scopo di allineare la lenza eliminando la cosiddetta "pancia" del filo che si viene inevitabilmente a creare tra la cima della canna e la bombarda stessa. Grazie all'operazione di allineamento si riesce così ad ottenere un contatto diretto con la zavorra, e quindi con l'esca, a vantaggio di un’ottimale percezione delle abboccate anche a lunghe distanze. Effettuando una pesca a bombarda in superficie, risulta superfluo parlare di allineamento, se non in presenza di vento forte; condizione in cui la "pancia" del filo tenderebbe inevitabilmente ad aumentare e sarebbe quindi utile ridurla al minimo. Durante una pesca estiva in profondità ed in particolar modo quando si effettuano calate mantenendo l’archetto aperto, è invece molto importante procedere con le operazioni di allineamento. Allineare è un’operazione un po’ articolata ma allo stesso tempo più semplice da eseguire che da descrivere a parole e che possiamo suddividere in 2 fasi: la prima da effettuare non appena la bombarda avrà impattato la superficie dell’acqua; mentre la seconda subito dopo che si sarà raggiunta la profondità di pesca desiderata. In primo luogo si effettueranno quindi 2 o 3 giri veloci di mulinello, non appena la bombarda avrà toccato l’acqua, in maniera tale che la lenza risulti perfettamente “in tiro” a garanzia di un contatto diretto tra cima della canna e zavorra. Successivamente si avvierà il conteggio dei secondi e si attenderà che la bombarda raggiunga la profondità di pesca desiderata. Terminato il conteggio, mantenendo la cima della canna rivolta verso il basso, si effettueranno 2 o 3 giri velocidi manovella, dopo i quali sarà necessario effettuare una pausa di 3 o 4 secondi per effettuare infine ulteriori 2 o 3 giri veloci di mulinello. Eseguita quindi questa breve ma efficace serie di operazioni la "pancia" del filo sarà stata eliminata ed avremo stabilito un contatto diretto con l'esca. Potremo quindi procedere con il recupero, tendenzialmente lineare, della lenza in attesa di una sempre gradita abboccata. Un consiglio che mi sento di darvi, in merito a questo argomento, è quello di non dimenticarvi che state effettuando una pesca estiva che abbiamo, spesso, definito come: “metodica e precisa”. Pertanto, anche l’operazione di allineamento è importante venga eseguita metodicamente e precisamente; ossia: ad ogni lancio e sempre allo stesso modo. Alternando ad esempio lanci e recuperi effettuati eseguendo l’operazione di allineamento a recuperi effettuati senza prima aver allineato può contribuire a “spingerci” facilmente fuori corsia aumentando quindi il rischio di effettuare passate a vuoto.
Corsia preferenziale…
Fin da quando abbiamo introdotto l’argomento: “pesca estiva” abbiamo affrontato ed approfondito argomenti ed aspetti tecnici fondamentali per praticare una corretta tecnica di pesca. Ho sottolineato più volte la fondamentale importanza della precisione e della concentrazione che, unite all’esperienza di ognuno di noi, costituiscono il mix perfetto a garanzia di un soddisfacente risultato. Sappiamo che: oltre a dover essere metodici e precisi, in ognuna delle nostre azioni, dovremo inoltre effettuare sempre un recupero in corsia. Ma come possiamo individuare il branco di trote all’interno del lago? Esattamente come avviene durante le altre stagioni dell’anno, anche in estate, le trote non si distribuiranno in modo omogeneo, all’interno del lago, ma prediligeranno ad esempio zone in prossimità di risorgive che “immettono” acqua fresca e/o punti del lago che si caratterizzano per una maggiore profondità. Localizzare tali zone non è però semplice quanto possa esserlo identificare la posizione del branco di trote in superficie durante la primavera; tuttavia possiamo basarci su altri fattori utili per la scelta del punto del lago in cui gettare la nostra lenza. Chi di voi è solito frequentare abitualmente lo stesso lago sarà in grado di scegliere la posizione più redditizia semplicemente basandosi sulla propria esperienza maturata durante le precedenti battute di pesca ma quando ci si reca in un lago “sconosciuto”? In casi come questo il mio consiglio è quello di affidarsi alla cordialità e disponibilità del gestore del lago, chiedendo consigli in merito a zone più redditizie o domandando perlomeno informazioni riguardanti la conformità del lago: zone in presenza di risorgive e/o punti più profondi. Se ciò non bastasse o se non ve la sentite di “approfittare” della disponibilità della gestione può essere altrettanto utile osservare con attenzione il perimetro del lago al fine di identificare le zone più affollate le quali sono, con tutta probabilità, indice di zone più redditizie.
---------------- Tip & ticks l’ago infila bombarde ---------------
Un accessorio banale e dal costo irrisorio, ma che in alcune situazioni può risultare indispensabile. Esso è in grado di aiutarci a risolvere il problema creato dall’umidità che si crea all’interno dell’astina delle bombarde che ne ostacola lo scorrimento del filo al suo interno. L’ago infila bombarde non è nient’altro che un cavetto rigido, in acciaio inossidabile, con asola apicale in filo metallico il quale possiede un diametro ridotto ed una lunghezza che va dai 25 ai 40 centimetri circa; caratteristiche che lo rendono adatto a qualsiasi tipo di bombarda oggi in commercio. Il suo scopo è quello di facilitare l’operazione di infilatura del filo all’interno del tubetto delle bombarde. Il suo impiego si rende indispensabile nelle situazioni in cui la bombarda è stata messa in acqua o quando comunque presenta umidità o ostruzioni all’interno dell’astina stessa. In situazioni come queste risulta spesso impossibile far fuoriuscire il nylon, dalla parte opposta della bombarda in quanto, a causa dell’umidità, esso tende ad appiccicarsi” alla parete interna del tubetto, ma grazie all’impiego di questo utilissimo accessorio l’operazione di “infilatura” avviene senza alcun problema. In commercio esistono molteplici aghi infila bombarde, tutti molto simili tra loro, il mio consiglio è soltanto quello di acquistarne uno che abbia una lunghezza di almeno 30, 35 centimetri in modo che fuoriesca anche dalle bombarde caratterizzate da un’astina particolarmente lunga.
Come si utilizza?
Si inizia infilando l’ago infila bombarde all’interno del foro presente al centro del corpo della bombarda stessa. Una volta che l’ago sarà fuoriuscito dal lato opposto dell’astina si procede quindi infilando il filo della lenza all’interno dell’asola dell’ago stesso. Si procede quindi tirando l’ago dalla parte in cui lo si era precedentemente infilato il quale “trascinerà” con se il filo. Il risultato finale sarà questo:
By Bonez