Nella pesca a striscio, qualunque sia la tecnica utilizzata (escluso il galleggiante), non si hanno galleggianti che ci segnalano l'abboccata, bisogna quindi mantenere concentrazione per poter avvertire le tocche impresse alla cima della canna. La conoscenza, la calma e l’esperienza sono doti fondamentali per una ottima ed efficace ferrata e nessuno può dire quale sia il momento migliore per effettuarla, bisogna sentirselo dentro a seconda dei casi e delle condizioni in cui ci si trova. Proprio con l’esperienza si impara anche a distinguere correttamente l’abboccata dai colpi riprodotti dal fondo sul cimino della canna durante il recupero sul fondo. Il momento, la forza, la direzione in cui ferrare, ecc non sempre sono gli stessi, ma possono variare a seconda delle situazioni e del pesce che ci si trova a dover catturare; anche qui non esiste una “regola” ma è fondamentale la solita esperienza. Generalmente, con trote "normali", alla prima tocca ci si deve solamente preparare; senza farsi prendere dal panico e dalla fretta bisogna rallentare il recupero e ridurre le “sbacchettate”, ma senza fermarsi completamente perché si farebbe precipitare l’esca verso il fondo; si attende poi che la trota ingoi l’esca manifestando una partenza decisa sulla cima della canna per poi ferrare con decisione. L’errore più comune a cui porta l’istinto umano è quello di ferrare alla prima tocca; chi si trova infatti alle prime armi, non’appena avverte un’abboccata segue il suo istinto e naturalmente ferra, ma questo non è assolutamente il modo giusto per assicurarsi il pesce. La trota infatti aggredisce l’esca in movimento, ma difficilmente la ingoia al primo colpo e ferrando immediatamente o come si dice tra i pescatori: “al volo” non sempre, se non quasi mai, permette di allamare il pesce ed in molto casi in cui lo si allama, lo si perde durate il recupero in quanto viene allamato appena sul labbro. La cosa fondamentale è quindi quella di imparare a mantenere la calma, rallentare e saper attendere una vera partenza riuscendo a domare il proprio istinto di ferrare “al volo”. Nelle gare invece cambia tutto; infatti, per non perdere tempo, durante i primi turni di gara, si ferra quasi alla prima toccata per poi strappare letteralmente fuori la trota dall’acqua, ma ciò e possibile oltre che per mezzo dell’esperienza maturata da un agonista, anche grazie alle trote che durante le gare sono voracissime ed attaccano con ferocia l'esca ingoiandola direttamente. Dato che il pescatore non agonista, o comunque anche gli agonisti stessi, al di fuori delle competizioni, non hanno nessuna fretta di dover anticipare l’abboccata per risparmiare 5 – 10 secondi di tempo il consiglio è quello di seguire le indicazioni sopra descritte e lasciare ferrare “al volo” solo chi ha già maturato una buona esperienza dato che c'è bisogno di coordinazione, scelta dei tempi giusti (pena ferrare a vuoto), dosaggio delle forze (pena rottura del filo o addirittura della canna), concentrazione e "sangue freddo". Se non si ha nessuna intenzione di fare gare è praticamente inutile imparare ad anticipare l’abboccata, anzi, cercate di godervi e far durare il più possibile l’abboccata che è il momento più bello ed emozionante della pesca a striscio. Concludendo, noi Macinator, abbiamo realizzato questo video durante una battuta di pesca per dimostrarvi come e quando deve avvenire una giusta ferrata nello specifico durante la pesca con la tecnica della tremarella:
by Bonez