La camola del miele

La camola del miele:

con il nome generico di "CAMOLA" ci si riferisce ad un tipo particolare di bruco appartenente alla numerosa famiglia dei "MICROLEPIDOTTERI", il bruco della piralide degli alveari, che appartiene al mondo degli insetti. In natura questo bruco, ha un corpo chiaro giallognolo di forma rotondeggiante suddiviso in segmenti anulari; misura circa 2/3 cm di lunghezza ed un diametro di circa 4 mm, l'intero corpo è ricoperto di piccoli peli chiari setolosi, mentre il capo presenta una colorazione bruna; nei primi segmenti del corpo sono presenti tre paia di zampe che gli permettono la motilità. Questo tipo di bruco è diventato l’esca per eccellenza per la pesca della trota, sia date le sue caratteristiche esterne come la colorazione chiara del suo corpo, sia per la vitalità, ma anche per la sua facile conservazione e reperibilità in tutti i negozi di pesca; dove si possono acquistare in scatolette di plastica già pronte, conservati in rotolini di cartone o con trucioli di legno, mantenuti ad una temperatura tra i +2° e i +10° C. Durante le competizioni di pesca alla trota lago, soprattutto negli ultimi turni di gara, si ha però la necessità di escogitare strategie e adottare esche alternative per cercare di stimolare l’appetito e l’aggressività dei pochissimi pesci rimasti lasciando in disparte la classica “camola” naturale, per ricorrere ad esche alternative tra quelle consentite dal regolamento di gara tra le quali spesso appaiono le camole colorate. Si tratta dello stesso identico bruco, che opportunamente trattato, assume una colorazione differente rispetto al caratteristico giallognolo con cui è presente in natura. In alcuni negozi di pesca si possono trovare infatti, oltre ai classici scatolini di camole naturali, confezioni contenenti camole colorate: rosse, verdi, oppure di colori misti.

La camola del miele è sicuramente la più popolare e più impiegata; essa può essere usata sia da sola che in coppia, oppure assieme ad altre esche come il verme o il caimano; ma in tutti i casi si deve come sempre garantire una perfetta rotazione dell’esca. Per l’innesco singolo si utilizzano ami piccoli del n° 8/10, mentre per l’innesco doppio è preferibile utilizzare ami del n° 4/6, facendo in modo che le due camole formino una “L” che garantirà un’ottima rotazione. Nel caso di un innesco doppio la prima camola la facciamo calzare tutta coprendo la paletta dell’amo e salendo un pezzo anche sul filo, mentre la seconda la infileremo fin circa la sua metà e faremo in modo che la sua coda funga da elica. Nel caso di un innesco singolo invece i metodi di pinzatura sono sostanzialmente 2: primo caso infiliamo la camola dalla coda fino a far passare interamente l’amo attraverso il corpo per farlo uscire dalla parte della testa, infine facciamo scorrere l’intera esca sul filo; la camola rimarrà così bloccata sulla paletta durate lo striscio le farà assumere una forma a elica e la sua rotazione sarà assicurata. Nel secondo caso la camola va pinzata due volte, la prima appena dietro la testa, poi nuovamente sotto e la punta va fatta uscire quasi all’estremità della coda mantenendo una piccola codina che faciliterà la rotazione. In alternativa, per ottenere un innesco singolo di ottima qualità rotativa, di ottima robustezza e tenuta al lancio soprattutto con la bombarda possiamo innescare una “camola cucita” nel seguente modo:

 

1) Inserire l’amo appena sotto la testa della camola e far fuoriuscire l’amo dalla parte opposta del corpo. 

2) Spingere la camola fino sul filo.

3 e 4) Mantenendo il fio molle, cucire la camola ripassando all’ interno del corpo iniziando da qualche millimetro sotto la testa.

5) Attraversare quindi tutto il corpo della camola e far fuoriuscire l’amo qualche millimetro prima della coda.

 by Bonez


 Uno dei più grandi colossi del mondo della pesca: “Daiwa” già presente con differenti “succursali” nei vari paesi del mondo, nel corso del 2014, ha modificato ulteriormente il proprio assetto strutturale ed organizzativo dando vita, anche a: “Daiwa Italy”. Questa strategia commerciale ha avuto quindi impatto anche sulla società italiana che si è sempre occupata di progettare, realizzare e commercializzare canne e prodotti a marchio Team Daiwa: la “Fassa S.p.A.” la quale trasformandosi in: “Fassa S.r.l.” ha scelto di continuare, come del resto ha sempre fatto, a sviluppare canne ed attrezzature per la pesca con

Prima di passare ad approfondire le caratteristiche tecniche di questa rivoluzionaria serie di canne da pesca è d'obbligo soffermarsi su una breve introduzione indispensabile per comprendere tutte le particolarità delle nuovissime Rapture BiG TROUT. Ad oggi, trattando l'argomento: "trota lago" viene spontaneo e naturale pensare alle tecniche di pesca a striscio basate sul principio fondamentale della rotazione dell’esca; ovvero: tremarella e bombarda che vengono praticate usando canne lunghe mediamente da 4 a 5 metri che vedono impiegare come esca regina la camola del miele per poi spaziare nell’ampia gamma di varie esche siliconiche o pastelle.

Credo che chiunque si sia avvicinato alla trota lago abbia sentito pronunciare gli “storici” nomi che identificano, da sempre, le bombarde affondanti, a marchio Fassa: “Bugiardino”, “Opaco” e “Moretto”. Chi le conosce meglio e le ha adoperate, conoscerà però sicuramente anche i loro punti critici come ad esempio: la scarsa resistenza meccanica e la grossolana precisione di G. Grazie al nostro rapporto di collaborazione, nel corso del 2016, assieme a Fassa, abbiamo così deciso di dar vita ad una nuovissima linea di Bombarde affondanti che prende il nome: “Deep”. Dall’inglese: “in profondità” della serie Deep

Probabilmente alcuni di voi non ne hanno ancora sentito parlare; altri ne conoscono il nome, magari il design ma nulla di più; e così, in questo articolo, vi voglio presentare una nuova serie di canne da pesca specifiche per la trota lago e realizzate dalla stretta collaborazione tra la ditta: "Majora" ed il giovane campione di pesca trota lago bresciano: Fabio Zeni. Personalmente conosco da parecchio tempo Fabio per nome e per fama, ma, purtroppo, tra differenti impegni agonistici e non, ho avuto modo di conoscerlo meglio soltanto poco tempo fa; quando, tra una chiacchiera

 

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