Come pescare le trote - pesca alla trota lago:
Le trote che vengono immesse nei laghetti di pesca sportiva, provengono da allevamenti in cui sono abituate a nutrirsi con mangimi e, rispetto a quelle che popolano i nostri fiumi, sono molto meno sospettose, soprattutto quando si trovano in branco; situazione in cui entrano in gioco anche: il loro istinto di sopravvivenza, la loro aggressività e soprattutto la competizione con gli altri pesci del branco. All’interno del lago, esse si distribuiscono diversamente a seconda delle stagioni, e quindi della temperatura, a seconda della direzione del vento e del periodo relativo alla deposizione delle uova; periodo durante il quale le femmine costruiscono una specie di nido nei pressi della riva più ossigenata del lago, pulendo con la coda un tratto circolare di fondo; ogni femmina è seguita da diversi maschi che cercano di fecondare le uova. Soprattutto in primavera, quando le trote stazionano sotto il pelo dell’acqua e spesso quando non si conosce il lago, ci si affida ad una regola di base: “La regola del vento” che con un po' di accortezza ci può mostrare fin da subito dove si trovano i pesci; il vento, infatti, produce tre importantissimi effetti:
Primo: increspando la superficie dell'acqua, la riossigena, aspetto fondamentale per le trote dato che spesso i laghetti hanno un livello di ossigeno appena sufficiente per la loro sopravvivenza.
Secondo: creaun movimento di masse d'acqua, così da rimescolare il lago nei vari strati, portando l'acqua calda o fredda (a seconda delle stagioni) in profondità e in superficie.
Terzo: il vento porta sempre con se varie quantità di fogliame, insetti, polveri, ecc.. richiamando in superficie i pesci attratti dal rumore, sia per fame che per semplice curiosità, che provocano cadendo in acqua.
Conviene quindi sempre posizionarsi nella zona in cui soffia il vento laddove, pur avendo a sfavore il fatto che avendo il vento contro si lancerà un pochino più a fatica, si potranno avere più speranze di avvertire un’abboccata. Il comportamento alimentare delle trote varia al variare della temperatura dell’acqua: dai 18 ai 12 gradi sono voraci, dagli 11 agli 8 gradi sono meno aggressive, dai 7 ai 4 gradi sono lente, sotto ai quattro gradi non si alimentano quasi per nulla. La tecnica di pesca adottata per la maggiore e la più redditizia per la pesca delle trote in cava viene definita: “pesca a striscio” ed è basata su un concetto fondamentale: la rotazione dell'esca. La principale tecnica di recupero è senza dubbio quella a tremarella che si effettua principalmente con lenze a piombino, vetrino, catenella o sonar. Per raggiungere lunghe distanze si ricorre invece alla pesca con la bombarda; mentre in presenza di acqua torbida o di trote particolarmente svogliate si ricorre spesso all'impiego di lenze a galleggiante o a maracas. In tutte queste tecniche è previsto il movimento più o meno continuativo dell’esca che serve a stimolare l’istinto predatorio delle trote. La trota per cacciare adopera la vista e l’udito ed è capace di leggere come un sonar le vibrazioni che si propagano sott’acqua; lo striscio sfrutta questa caratteristica con un’esca che ruotando produce vibrazioni; l’innesco và infatti effettuato con la massima cura per assicurare una perfetta. Gli ami adatti variano dal n°10 al n°4 montati con finali di diametro dal 12 al 20. Le esche che si possono usare sono tantissime; sia naturali che artificiali e quelle maggiormente usate sono: le camole del miele, i caimani, i lombrichi, e le esche siliconiche.
by Bonez